Un impianto fotovoltaico ad accumulo o “storage” ha un inverter integrato con un accumulatore per immagazzinare l’energia prodotta dal campo fotovoltaico e funziona così:
Si può fare, le batterie per l’accumulo possono essere montate anche successivamente all’installazione dei pannelli.
Ormai il mercato del fotovoltaico ad accumulo non è più di nicchia, sono aumentate le tipologie delle batterie in commercio e i prezzi sono in netto calo.
I costi dell’impianto sono ancora maggiori rispetto ad uno standard, ma il risparmio si ha successivamente ed è considerevole: si può risparmiare almeno il 40% sull’energia elettrica.
Poiché il costo dell’energia elettrica acquistata è di circa 0,25 Euro al kW mentre quello dell’energia venduta con lo scambio sul posto si aggira in media attorno ai 0,14 Euro al kW, vendere l’energia è uno spreco inutile se si può utilizzare.
Consumare l’energia autoprodotta è infatti la modalità di utilizzo dell’impianto che consente il maggior risparmio economico: chi installa un sistema di accumulo al proprio impianto fotovoltaico collegato in rete, aumenta in maniera rilevante la quota di autoconsumo, dal 30 al 70%, riducendo drasticamente il prelievo dalla rete elettrica e, di conseguenza, le bollette.