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Per impianto di rivelazione incendi si intende un insieme di apparecchiature in grado di rilevare e segnalare la presenza di fumi o di variazioni di calore o di principio di incendio all'interno di un'abitazione o altra infrastruttura (come stabilimenti industriali, complessi alberghieri, centri commerciali, strutture sanitarie, enti pubblici etc).
L’esistenza di un impianto antincendio può essere richiesta da leggi specifiche o valutata dal proprietario della struttura o dal datore di lavoro sulla base della valutazione del rischio di incendio.
L'impianto di rivelazione incendi può essere di tipo automatico, quando l'incendio è rilevato e segnalato direttamente dall'impianto, oppure di tipo manuale, quando l'incendio è rilevato dalle persone che lo segnalano tramite l'azionamento di appositi pulsanti.
Esso è formato da:
- pulsanti manuali di allarme
- rivelatori di fumo sensibili alle particelle dei prodotti della combustione e/o pirolisi sospesi nell'atmosfera
- rivelatori di calore e temperatura sensibili all'innalzamento della temperatura
- rivelatori di fiamma sensibili alla radiazione emessa dalle fiamme di un incendio
- rivelatori foto ottici a diffusione, cioè rivelatori dotati di una lente ad infrarosso sensibile in modo particolare alla presenza di fumo nell’aria.
E’ importante scegliere i rivelatori giusti per realizzare l’impianto più adatto alle proprie esigenze e alla struttura in cui viene installato.
Gli impianti di rivelazione incendi devono essere adeguatamente manutenuti e sottoposti a verifiche periodiche da parte di tecnici competenti per accertarne lo stato di efficienza e funzionalità. Sono richieste almeno due ispezioni all'anno, con un intervallo minimo di almeno cinque mesi. I controlli e gli interventi di manutenzione effettuati devono essere riportati su un apposito registro.